Cooperazione con NATO-ACT
Memorandum d'intesa tra l’Università di Bologna e il Comando Alleato Trasformazione.
Nel 2006, L’Università di Bologna e il Comando Alleato Trasformazione della Nato (NATO Allied Command Transformation – ACT) hanno siglato un accordo quadro di collaborazione (Memorandum of Understanding - MOU) che prevede la possibilità per gli studenti di svolgere un tirocinio presso ACT e una serie di attività di collaborazione scientifica. Nel contesto del MOU al momento sono state sviluppate cinque attività principali: una simulazione dedicata agli studenti (Nato Model Event), un convegno internazionale generalmente biennale tra esperti di sicurezza e difesa (Academic Conference), uno stage che annualmente viene bandito da ACT, workshops e progetti di ricerca.
Responsabile del MOU per l'Università di Bologna è la Professoressa Sonia Lucarelli.
La simulazione: Nato Model Event
Dall’anno accademico 2006-7, la Scuola di Scienze Politiche sede di Forlì, in collaborazione con NATO Supreme Allied Commander Transformation HQ (SACT HQ), organizza il "Nato Model Event”: una simulazione dei lavori del Consiglio Nord Atlantico alla quale partecipano studenti della sede bolognese e di altre sedi italiane e straniere.
Si tratta di una particolare attività di simulazione che coinvolge studenti appositamente selezionati, che in veste di rappresentanti degli Stati che fanno parte del Consiglio Nord Atlantico devono discutere e decidere come reagire in uno scenario di crisi internazionale prefigurato. Dal 2007 al 2011 è stata responsabile del NME la Prof.ssa Sonia Lucarelli, dal 2011 al 2013 il Prof. Mario del Pero, dal 2014 la Prof.ssa Eugenia Baroncelli e dal 2019 il Prof. Matteo Dian.
Il convegno: Academic Conference
Dal 2011, alle attività previste nel contesto del Memorandum tra l’Università di Bologna e SACT, si è aggiunto un convegno internazionale di esperti che ha prodotto pubblicazioni e una rete permanente di dialogo sui temi relativi al futuro dell’Alleanza Atlantica. I convegni, coordinati per l'Università di Bologna dalla Professoressa Sonia Lucarelli (docente di Relazioni internazionali presso la Scuola di Scienze Politiche - sede di Forlì), in collaborazione con l’Istituto Affari Internazionali di Roma, hanno toccato temi cruciali per il futuro dell’Alleanza (dai partenariati alla cosiddetta "smart defence") e hanno visto la partecipazione di circa studiosi provenienti da varie aree geografiche e da vari contesti professionali (accademici, studiosi delle think tanks, funzionari della Nato, militari).
- Managing change: NATO’s partnerships and deterrence in a globalized world (21-22 giugno 2011, Villa Guastavillani);
- Dynamic Change. Re-thinking NATO's Capabilities, Operations, and Partnerships.(26-27 ottobre 2012, Villa Guastavillani);
- Flexible Frameworks, Beyond Borders. Understanding Regional Dynamics to Enhance Cooperative Security (15-17 maggio 2014, Centro Universitario di Bertinoro);
- What NATO for what Threats? Warsaw and Beyond (04-06 ottobre 2015, Centro Universitario di Bertinoro);
- Projecting stability in an era of hybrid warfare and terrorism: which NATO role?, Bertinoro 24-26 Ottobre 2018);
- “NATO Decision-making: promises and perils of the Big Data age” (17 Novembre 2020, online);
- Pandemics and International Security: The Outlook for NATO (21-22 ottobre 2021)
- SPACE – Exploring NATO’s Final Frontier (8-10 novembre 2023, Centro Universitario di Bertinoro) aggiungere: "Gli atti del convegno sono disponibili a questo indirizzo web."
Sulla base di quanto emerso durante l’expert workshop del 2022, nel novembre 2023 si è tenuta una più ampia conferenza, finalizzata all’analisi critica delle sfide e opportunità per la NATO nel dominio spaziale.
L’Academic Conference si è articolata in tre giornate, suddivise in due sessioni plenarie e tre gruppi di lavoro. Hanno contribuito alla discussione sessanta tra i principali esperti di NATO e spazio, provenienti dal mondo accademico, istituzioni e think tank di vari paesi membri dell’Alleanza.
Particolare attenzione è stata posta sullo sviluppo di una strategia spaziale NATO, sulle capacità e risorse che dovranno essere rese disponibili per supportarla, nonché sul ruolo dello spazio nella postura di difesa e deterrenza dell’Alleanza.
I risultati di questa conferenza contribuiranno al processo di innovazione della NATO, mediato dall’Allied Command Transformation (ACT). Un report dei lavori verrà prossimamente reso disponibile.
L’alto profilo dei partecipanti – circa 80 per ogni edizione – ha garantito un elevato livello della discussione in tutte le sessioni (plenarie e seminariali). Con l'auspicio di tutti gli organizzatori, questi incontri dovrebbero rappresentare l’avvio di uno scambio costante tra università, centri di studio e Nato su temi di sicurezza di rilevanza sia politica che accademica.
Il progetto PREDICT
Nel 2014, alle usuali attività del NME e della Conferenza si è aggiunto il progetto di ricerca PREDICT (Projections and Relevant Effects of Demographic Implications, Changes, and Trends) finanziato da Allied Command Transformation-NATO. Il progetto, coordinato dalla prof.ssa Sonia Lucarelli, in collaborazione con il prof. Filippo Andreatta, ha visto la partecipazione di diversi membri del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali (Prof. Baroncelli, Giacomello, Gasperoni, Panebianco, Zambernardi) ed il coinvolgimento di alcuni partner internazionali: Fondazione Bruno Kessler-Cerpic (Trento); Warwick University (Regno Unito); Sabanci University (Turchia); Johns Hopkins University - SAIS (Usa/Italia).
Il progetto di ricerca ha portato alla realizzazione di 4 interim report, all’organizzazione di due workshop internazionali, alla creazione di un sito web e di un video di divulgazione dei risultati, e alla pubblicazione ufficiale del rapporto finale da parte di NATO-ACT.
Il progetto PATTERNS
Nel 2016 è stato realizzato un secondo progetto di ricerca sugli effetti dell’innovazione tecnologica nella politica internazionale. Il progetto, intitolato PATTERNS (Political Affairs and Technological Transformation: Evolution and Relevance for NATO Strategy), coordinato dal Prof. Giampiero Giacomello, in collaborazione con il Dott. Francesco Niccolò Moro e il Dott. Marco Valigi, ha visto la partecipazione di studiosi provenienti da diverse università italiane (Università di Modena e Reggio Emilia, Università Federico II di Napoli, Università Cattolica e del Sacro Cuore di Milano, Università di Trento), straniere (Cornell University, Università della Bundeswehr, University of Sheffield, University of Oxford, NATO Defence College) e centri di ricerca (Istituto Affari Internazionali, European Council for Foreign Relations). Il progetto di ricerca ha portato alla realizzazione di un interim report e di un rapporto finale da parte di NATO-ACT.
Il Workshop: NATO-UNIBO Summer Workshop
Ogni due anni, il Nato Model Event è preceduto dal NATO-Unibo Summer Workshop. I due eventi, integrati in un Programma Accademico della durata di 5 giorni offrono a capaci e motivati studenti di Relazioni internazionali di livello magistrale o superiore una occasione unica per studiare ed agire in simulata la politica e le pratiche della NATO.
Sostenuto congiuntamente dal NATO Allied Command Transformation (ACT) e dall’Università di Bologna (Campus di Forlì, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali) il Programma Accademico del Workshop fornisce ai partecipanti strumenti analitici appositamente studiati per permetter loro di conoscere le dinamiche interne della NATO e l’evolversi delle sue policies e relazioni sotto la guida di esperti provenienti da diversi ambiti (diplomatici, accademici, funzionari internazionali). Nel corso del Workshop, lo staff NATO e gli esperti interagiscono con gli studenti tramite lectures, sessioni domanda-risposta e discussioni guidate dallo staff Unibo.
Coordinato per l’Università di Bologna dalla Prof. Eugenia Baroncelli (che insegna Relazioni Internazionali presso la Scuola di Scienze Politiche) il primo NATO Unibo Summer Workshop si è occupato di ‘Nato and Security Challenges: Institutions and Policies, Key Trends and Best Practices’, ed è stato tenuto a Forlì (27 giugno-1 luglio) presso Palazzo Morgagni e presso la Sala del Consiglio della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. Al Workshop hanno partecipato 50 tra studenti di livello magistrale o dottorale, provenienti da università italiane e straniere, selezionati attraverso bando internazionale, oltre a esperti NATO provenienti da una pluralità di ambiti (funzionariato internazionale, mondo accademico, diplomazia).
Il Workshop tematico: Projecting Stability in an Unstable World
Nel solco di una lunga e proficua tradizione di cooperazione tra istituzioni accademiche e militari, avviata nel 2006 con la prima simulazione e rafforzata nel 2011 con la prima Academic Conference, nel maggio 2017 si è tenuto un innovativo workshop di due giorni sul tema della stabilizzazione di contesti internazionali critici.
Il workshop - coordinato dalla Professoressa Sonia Lucarelli e Francesco Moro, coadiuvati da Marco Valigi – nasce dalla collaborazione tra l’Università di Bologna e l’Istituto Affari Internazionali ed è stato supportato da NATO Allied Comman Transformation. Sessanta tra i principali esperti in tema di stabilizzazione, seguendo un approccio interdisciplinare, hanno quindi discusso come la NATO, coordinandosi con le principali organizzazioni internazionali e ONG potrà affrontare la sfida della crescente instabilità che negli ultimi anni si è sviluppato attorno alle sue frontiere.
L’evento si è articolato in due giorni di lavori durante i quali le attività sono state suddivise in tre sessioni plenarie e tre working groups, i quali hanno focalizzato la loro attenzione sul concetto di stabilizzazione, sul coordinamento tra NATO e altre organizzazioni internazionali e infine sulla relazione tra queste ultime e le ONG.
L’Expert Workshop: SPACE — Exploring NATO’s Final Frontier
Continuando la proficua cooperazione tra UNIBO, l’Allied Command Transformation (ACT) della NATO e l’Istituto Affari Internazionali (IAI), nel novembre 2022 si è tenuto un workshop volto all’esplorazione del ruolo della NATO nello spazio.
L’evento, articolato su due giorni, ha visto numerosi esperti del mondo accademico, militare ed industriale confrontarsi sulle maggiori implicazioni politiche, giuridiche, militari e tecnologiche del crescente utilizzo dello spazio da parte di numerosi attori internazionali — NATO inclusa.
I principali punti di discussione sono stati pubblicati in un report dello IAI: https://www.iai.it/en/pubblicazioni/space-exploring-natos-final-frontier